“Conoscere le lingue per costruire l'Europa” è l'evento organizzato dal Centro Linguistico Interdipartimentale congiuntamente alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa, per celebrare la Giornata Europea delle Lingue, attraverso la quale l'Unione Europea festeggia la propria diversità linguistica.
La giornata di studio, articolata in due momenti distinti ma complementari, con interventi a Pisa al mattino e a Lucca nel pomeriggio, è aperta a tutti coloro operino nel campo delle lingue straniere o che semplicemente se ne interessino
L'idea nasce dall'impegno del Centro Linguistico Interdipartimentale e della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere nel promuovere il valore positivo della diversità linguistica in quanto ponte tra culture diverse e fattore di arricchimento per la società multiculturale dell'Europa attuale, e nell'incoraggiare l'apprendimento delle lingue nei giovani e negli adulti, per fini culturali e professionali.
L'Unione Europea è fondata sull'“unità nella diversità”: diversità di culture, usi, costumi, credenze e lingue. La “Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea” precisa che l'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica dei popoli e degli individui, e vieta in relazione ad esse qualsiasi forma di discriminazione (articoli 21 e 22). Assieme al rispetto per l'individuo, all'apertura alle altre culture, alla tolleranza e all'accettazione dell'altro, il rispetto per le diversità linguistiche costituisce dunque un valore fondamentale dell'Unione Europea.
Idealmente, i cittadini europei dovrebbero conoscere almeno due lingue straniere. Le conoscenze linguistiche sono infatti fondamentali non solo per il dialogo interculturale (conoscere le lingue dei popoli con cui conviviamo quotidianamente è un bisogno fondamentale per capirne la cultura, le aspirazioni, i problemi, e allentare così le tensioni sociali) ma anche per un'economia che voglia essere all'avanguardia. Oltre all'inglese, la presenza delle imprese europee in tutto il mondo porta infatti con sé una richiesta sempre crescente di altre lingue, tra cui russo e tedesco (per l'Europa orientale), francese (Africa), spagnolo e portoghese (America latina) e in generale di tutte le lingue.
All'interno dell'UE il recente ingresso di nuovi Stati membri, che ha di fatto raddoppiato il numero delle lingue ufficiali, ha aperto nuove e urgenti questioni. Oltre a mantenere l'Europa competitiva rispetto agli altri paesi del mondo, infatti, l'apprendimento di nuove lingue deve anche consentire ai suoi cittadini di sfruttare pienamente le opportunità culturali e sociali offerte dall'integrazione all'interno dell'Unione.
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